Uomo politico italiano. Laureatosi in Lettere e in Giurisprudenza,
esercitò per qualche tempo l'avvocatura. Entrò giovanissimo
nell'organizzazione dei cattolici milanesi e nel 1898 fu chiamato alla direzione
dell'"Osservatore Cattolico". Richiamandosi ai principi del cattolicesimo
liberale di D. Albertario,
M., favorevole alla riconciliazione tra Stato
e Chiesa, sostenne la necessità dell'impegno cattolico nella vita
politica del Paese. Fu poi direttore dell'"Unione" (la futura "Italia") e nel
1909 venne eletto deputato. In un primo tempo neutralista e successivamente
deciso sostenitore della necessità dell'entrata in guerra dell'Italia in
occasione del primo conflitto mondiale, ricoprì l'incarico di ministro
delle Finanze nei Gabinetti Boselli e Orlando (1916-19). Tenace animatore del
Partito Popolare Italiano partecipò, in qualità di ministro del
Tesoro, al quinto Governo Giolitti (1920-21). In seguito a dissensi sorti
all'interno del Partito Popolare, non presentò la propria candidatura
alle elezioni del 1924 e abbandonò l'attività politica dopo
l'avvento del Fascismo. Fu tra i fondatori dell'Università Cattolica del
Sacro Cuore di Milano e direttore, fino al 1925, della rivista "Civitas". Tra le
sue opere principali citiamo:
Il socialismo politico in Italia (1923),
I cattolici italiani nella guerra (1926),
Statisti cattolici
(1927),
Universitari cattolici (1927),
Sant'Agostino (1930)
(Milano 1869-1939).