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Meda, Filippo.

Uomo politico italiano. Laureatosi in Lettere e in Giurisprudenza, esercitò per qualche tempo l'avvocatura. Entrò giovanissimo nell'organizzazione dei cattolici milanesi e nel 1898 fu chiamato alla direzione dell'"Osservatore Cattolico". Richiamandosi ai principi del cattolicesimo liberale di D. Albertario, M., favorevole alla riconciliazione tra Stato e Chiesa, sostenne la necessità dell'impegno cattolico nella vita politica del Paese. Fu poi direttore dell'"Unione" (la futura "Italia") e nel 1909 venne eletto deputato. In un primo tempo neutralista e successivamente deciso sostenitore della necessità dell'entrata in guerra dell'Italia in occasione del primo conflitto mondiale, ricoprì l'incarico di ministro delle Finanze nei Gabinetti Boselli e Orlando (1916-19). Tenace animatore del Partito Popolare Italiano partecipò, in qualità di ministro del Tesoro, al quinto Governo Giolitti (1920-21). In seguito a dissensi sorti all'interno del Partito Popolare, non presentò la propria candidatura alle elezioni del 1924 e abbandonò l'attività politica dopo l'avvento del Fascismo. Fu tra i fondatori dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e direttore, fino al 1925, della rivista "Civitas". Tra le sue opere principali citiamo: Il socialismo politico in Italia (1923), I cattolici italiani nella guerra (1926), Statisti cattolici (1927), Universitari cattolici (1927), Sant'Agostino (1930) (Milano 1869-1939).